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Comunità Prometeo Accoglienza

Mettersi in contatto

Gli ospiti che accedono alle nostre Comunità provengono dai Dipartimenti di Salute Mentale, dai Consorzi dei Servizi Sociali o dalle ASL. Dopo un iniziale contatto tra i servizi invianti e l’équipe
medico-psicologica delle Comunità Prometeo, avviene l’ingresso dell’ospite in comunità, seguito dall’avvio dell’intervento previsto dal progetto riabilitativo.

Il contatto iniziale

La nostra procedura per l’ammissione di un ospite in comunità prevede la stesura iniziale di una relazione da parte dei Servizi invianti, a cui segue una valutazione del caso da parte dell’équipe della Comunità. Se tale procedura perviene a un esito positivo, seguono alcuni incontri tra il medico e l’assistente sociale del Servizio e lo psicologo e lo psichiatra della Comunità. Durante questi colloqui vengono stabiliti concordemente gli obiettivi del progetto riabilitativo.

Verso la diagnosi riabilitativa

Attraverso l’analisi del caso effettuata durante le riunioni predette si passa dalla diagnosi nosografica alla diagnosi riabilitativa, cui si perviene con un’idonea valutazione funzionale, delle risorse e degli obiettivi globali.

La pianificazione dell’intervento

Inizialmente è previsto un periodo di prova, necessario per valutare se l’ospite concorda con il progetto riabilitativo. Dopo questo periodo, i primi due o tre mesi di permanenza dell’ospite in comunità vengono utilizzati per favorirne un adeguato inserimento; è un momento di adattamento, nel corso del quale si procede anche a un’iniziale verifica diagnostica e progettuale. Dopo questo periodo di transizione si attua, sempre in collaborazione con il Servizio inviante, la pianificazione dell’intervento, che prevede una rivisitazione degli obiettivi originari e si articola in tre ambiti distinti: assegnazione delle priorità, determinazione delle responsabilità nelle varie fasi, monitoraggio dei progressi o modalità di
verifica.

L’attivazione dell’intervento

La fase successiva consiste nella messa in atto dei progetti individualizzati definiti prioritariamente. L’ospite vive in comunità e viene chiamato ad agire su di sé, dentro le regole di convivenza stabilite nella comunità stessa; accede ai laboratori, dove viene stimolato a sviluppare le sue e
nuove abilità insieme agli altri ospiti; si mette in relazione con gli operatori, ma in modo particolare con quello che è stato individuato come operatore di riferimento, e il terapeuta, che supporta con colloqui individuali il percorso riabilitativo.

Le dimissioni

Al termine del percorso terapeutico l’ospite viene dimesso, in accordo con il Servizio inviante. A questo punto si costruisce, sempre in collaborazione con il Servizio, un’ipotesi di rientro in residenza. La durata massima complessiva del percorso riabilitativo è di 3 anni; può essere maggiore nel caso di situazioni che lo richiedano e che vengono di volta in volta valutate e concordemente stabilite con il Servizio inviante.